Teologa e scrittrice, ha trascorso gli ultimi anni della propria esistenza ritirandosi a vita eremitica dal 1975. Nata a San Lazzaro di Savena, vicino a Bologna, il 26 aprile 1919. La sua formazione le permise un confronto con il Cristianesimo, seguendo le coordinate di una laicità volta a coniugare la fede con una visione innovativa del cattolicesimo. Fu antifascista, partecipò attivamente ai dibattiti sulla libertà di coscienza. Come giornalista collaborò alle testate dei giornali di ambito cattolico-religioso come l’«Osservatore romano», «Rivista di teologia morale», «Concilium» e molti altri per poi approdare alla pubblicazione di interventi su altre riviste come «Politica» e «Settegiorni». Decise di ritirarsi a vita eremitica, abitando nella campagna intorno a Torino. Autrice di testi importanti come Nostro signore del deserto. Teologia e antropologia della preghiera (Cittadella, 1991), Erba della mia erba. Resoconto di vita (Cittadella, 1998). Morta il 18 novembre 2010 a Crotte di Strambino, sono uscite postume Un eremo non è un guscio di lumaca (Einaudi, 2011), Teologia del quotidiano (Einaudi, 2012), Quasi una preghiera (Einaudi, 2012), Con quella luna negli occhi, (Einaudi, 2014).

(a cura di Valentina Fiume)


(Fonte immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/Adriana_Zarri)